Storia del Taekwondo
Per natura, l’uomo ha l’istinto di preservare la sua vita e la sua razza, e perciò si impegna sempre in attività fisiche sia consciamente che inconsapevolmente.
L’uomo non può fare a meno degli esercizi fisici e cresce e si sviluppa su di loro, in ogni tempo e luogo. I popoli antichi non avevano altri mezzi che le mani nude e i loro corpi per difendersi; per tale motivo essi svilupparono in modo naturale le tecniche di difesa a mani nude.
Anche in tempi in cui vennero sviluppate le armi come mezzi di difesa o di offesa, gli uomini continuarono a praticare le tecniche di combattimento a mani nude allo scopo di sviluppare la forza fisica e di mettersi in mostra nei combattimenti durante i rituali delle comunità tribali.
Nella storia antica della penisola Coreana, esistevano tre tribù che vi dimoravano, ognuna che praticava gare di arti marziali tra guerrieri durante le stagioni rituali.
In quel tempo gli uomini imparavano le tecniche dalle loro esperienze di combattimento contro le bestie, i cui movimenti di difesa e di attacco diventavano anche oggetto di analisi. Si crede che questo fu esattamente il vero fondamento del Taekwondo moderno, il cui nome discende da “subak”, “taekkyon”, “takkyon” e così via.
Più tardi, nell’ultima parte dell’età antica, nella penisola di Corea furono creati tre regni, sempre in concorrenza tra loro per la supremazia. Erano Koguryo, Paekje e Silla, tutti dediti alla crescita della forza della nazione attraverso guerrieri allenati. Pertanto la storia coreana narra che esistevano personalità militari tra i famosi leader nazionali dei tre regni, il che prova la tendenza militare della gerarchia regnante.
Di conseguenza venivano organizzati gruppi di giovani guerrieri, quali “hwarangdo” a Silla e “chouisonin” a Koguryo, che adottavano entrambi l’allenamento nelle arti marziali come un’importante materia da apprendere. Un celebre libro di arti marziali di quei giorni, chiamato Muyedobo-tongji recitava:
“il Subak (l’arte della lotta con le mani) è la base dell’arte marziale, consentendo di sviluppare la forza attraverso l’uso libero di mani e piedi e l’allenamento di braccia, gambe e corpo per renderli adattabili ad ogni situazione critica”.
Ciò significa che una prima forma di Taekwondo era già diffusa a quei tempi. Perciò, si può facilmente assumere che il Taekwondo ebbe origine dai giorni delle comunità tribali nella penisola Coreana.
Silla fu un regno fondato nel 57 A.C. nella parte sud-orientale della Corea e Koguryo nel 37 A.C. a nord lungo il fiume Yalu; entrambi fecero grossi sforzi per allevare i loro giovani come forti guerrieri chiamati rispettivamente hwarang e sonbae; sicuramente con il Taekwondo come uno delle principali materie di educazione fisica.
Koguryo fu fondato nella parte nord della Corea, circondato dalle ostili tribù Cinesi al nord. Perciò nello stadio iniziale della sua fondazione nazionale, il regno organizzò un gruppo di forti guerrieri chiamati sonbae nel tentativo di consolidare il potere centralizzato. Secondo gli studiosi di storia, con la parola sonbae si intende un uomo di virtù che non indietreggia mai di fronte ad un combattimento, cioè, un membro dei gruppi di guerrieri.
Più tardi un libro di storia sulla vecchia dinastia Chosun descriveva la vita nei giorni di Koguryo, dicendo: “La gente si radunava il 10 marzo ogni anno in un luogo rituale, dove si praticavano la danza delle spade, tiro con l’arco, gare di subak (taekyon) e così via”, ciò implica che il subak (Taekwondo) era uno degli eventi popolari per i rituali nei giorni di Koguryo. Si dice anche che “i sonbae vivevano in gruppi, imparando la storia e le arti letterarie a casa e uscivano a costruire strade e fortezze per la società, dedicando sempre se stessi alla nazione.”
Perciò è, nel complesso, naturale che Koguryo diede la priorità di interesse al Taekkyon che fu la base delle arti marziali, come dimostrano i disegni trovati sulle mura delle rovine delle tombe reali Muyong-chong e Kakchu-chong costruite in tale dinastia e che ritraggono scene di pratica del Taekwondo. Le due tombe furono scoperte nel 1935 da un gruppo di archeologi; sul soffitto di Muyong-chong si scorgeva un dipinto che rappresentava due uomini che si affrontavano con tecniche di Taekkyon (Taekwondo), mentre i disegni murali di Kakchu-chong ritraggono la scena di un incontro di lotta libera coreana, distinguendola chiaramente dal Taekkyon.
Riferendosi al dipinto di Muyong-chong, Tatashi Saito, uno storico Giapponese, nel suo “Studio della Cultura nell’Antica Corea”, afferma:
“Il dipinto o ci mostra che la persona sepolta nella tomba praticava il Taekkyon quando era vivo, oppure ci dice che lo praticava la gente insieme alla danza e al canto, allo scopo di consolare l’anima del morto”
cioè che si celebrassero i riti funerari con danze e arti marziali. La costruzione delle due tombe ebbe luogo tra il 3 e il 427 D.C., durante la dinastia Koguryo, il che significa che durante tale periodo il Taekwondo (o meglio, un suo antenato) era già praticato.
Il Regno di Silla fu fondato nella parte sud-orientale della penisola di Corea senza nessuna immediata minaccia dall’esterno, ma con la nascita del Regno di Paekje sul suo fianco occidentale e l’inizio dell’invasione da parte di Koguryo dal nord, Silla fu costretto ad armarsi con lo sviluppo delle arti marziali.
Infatti hwarangdo è il tipico esempio di arti marziali di Silla, che è un’assimilazione del sistema sonbae di Koguryo. I membri del gruppo di giovani di hwarangdo venivano ben allenati con i sensi di pietà filiale, lealtà verso il regno e devozione sacrificale alla società per diventare importanti personalità del regno. Tra loro si ricordano Kim Yu-Sin e Kim Chun-Chu che diedero un grande contributo all’unione dei tre regni.
La Cronaca dell’Antica Chosun descriveva le vite dei hwarang, membri del hwarangdo: “i hwarang venivano scelti dal regno attraverso delle gare e, dopo la selezione, vivevano insieme in gruppo, appagando se stessi nell’apprendimento, nella pratica del subak (vecchia forma di Taekwondo), tirando di scherma, e cavalcando, e qualche volta praticavano vari giochi, quali la lotta libera coreana (Ssirum). In tempo di pace, i hwarang servivano per il bene della comunità, lavorando in caso di emergenza, e di costruzioni di fortezze e strade, ed erano sempre pronti a sacrificare le proprie vite in tempo di guerra.”
Così come l’arte del Taekkyon fu popolarizzata a Koguryo, essa fu anche trasmessa a Silla; il ragionamento si basa sui seguenti punti:
- “Hwarang” (o sonrang) a Silla ha lo stesso significato della parola “sonbae” a Koguryo indicando entrambi i gruppi di giovani guerrieri dalle loro origini etimologiche.
- Sia hwarang che sonbae avevano le stessa organizzazione e struttura gerarchica l’una dell’altra.
- Secondo i rapporti storici, come i sonbae a Koguryo competevano in gare di Taekkyon durante le loro feste nazionali, anche i hwarang a Silla partecipavano a giochi di Taekkyon (subak, dokkyoni o taekkoni) in feste simili quali palkwanhoe e hankawi, sviluppando perciò sistematicamente le antiche tecniche di combattimento nel taekkyon (o sonbae) come la base delle arti marziali dal 200 D.C. circa. Dal quarto secolo i hwarang tennero lezioni di taekkyon come arte marziale sistematica nelle loro case di cultura per diffonderlo anche tra la gente comune, così che le loro tecniche furono rappresentate sui dipinti murali delle tombe di guerrieri antichi.
La dinastia Koryo che riunificò la penisola coreana dopo Silla durò dal 918 D.C. al 1392. Fece sviluppare il Taekkyon più sistematicamente e lo rese una materia d’esame obbligatoria per la selezione dei cadetti militari.
Le tecniche e la potenza dell’arte marziale Taekkyon crebbero talmente da diventare armi efficaci anche per uccidere esseri umani. Nell’esercito fu introdotta una forma di pratica collettiva chiamata obyong-subak-hui (gioco del Taekkyon dei 5 soldati), in modo che essa potesse essere usata durante le guerra.
All’inizio della dinastia Koryo, le doti di artista marziale erano le uniche qualifiche richieste per diventare militare poiché il regno aveva assolutamente bisogno di capacità di difesa nazionale dopo la conquista della penisola. Un soldato semplice, maestro di Taekkyon, fu promosso generale. I giovani venivano invitati alle gare di Taekkyon e quelli abili erano selezionati per diventare ufficiali dell’esercito. Ci furono molti altri esempi in cui molti giovani esperti di Taekkyon furono presi come ufficiali.
In quel periodo già esistevano alcune norme di giudizio delle gare di Taekkyon, il che fa scaturire l’origine dello sport Taekwondo già in quell’epoca.
La Cronaca della Dinastia Koryo recitava: “Ad una gara di potenza di tecniche di taekkyon, Lee Yi-Min colpì con il suo pugno destro un pilastro della casa, e alcuni dei sostegni del tetto tremarono. Un altro praticante di taekkyon col suo pugno penetrò attraverso un muro d’argilla.”
In particolare i re della dinastia Koryo erano molto interessati al subakhui (gara di Taekkyon), rendendolo un corso di allenamento militare obbligatorio. Pertanto il subakhui divenne popolare anche tra la popolazione in quanto si organizzavano gare di subakhui ogni volta che un re andava in visita nei villaggi
La polvere da sparo e la scoperta di nuovi tipi di armi durante gli ultimi anni della Dinastia Koryo portò ad un rallentamento nel sostegno all’allenamento nelle arti marziali. Perciò il subakhui rimase un gioco popolare trasmesso come tale alla Corea moderna, Chosun.
Ai tempi moderni della Corea, che coprono la Dinastia Chosun – o Yi – (1392 – 1910), la Corea Imperiale e il Governo Coloniale Giapponese fino al 1945, il Taekwondo era chiamato più subakhui che taekkyon e soffriva la perdita di supporto ufficiale da parte del governo centrale poiché le armi per la difesa nazionale si erano modernizzate, sebbene il subakhui era ancora popolare all’inizio di Chosun.
La Dinastia Yi (Chosun) fu fondata sull’ideologia del Confucianesimo, che aveva come conseguenza il rifiuto di tutte le feste buddiste e il dare maggiore enfasi alle arti letterarie piuttosto che alle arti marziali. Nondimeno, gli Annali della Dinastia Chosun narrano storie di gare di subakhui disposte da ufficiali locali allo scopo di selezionare soldati, e altre disposte dai re che si divertivano a guardare gare di subakhui in periodi di feste. Era inoltre stabilito dal Dipartimento della Difesa che si dovesse assumere come soldato chiunque avesse vinto tre concorrenti in altrettanti incontri di subakhui.
Comunque, dato che l’organizzazione di governo progrediva, gli ufficiali governativi incominciarono a dare più importanza alle lotte di potere piuttosto che all’interesse per la difesa, trascurando naturalmente la promozione delle arti marziali.
Fu solo nei giorni di Re Jungjo dopo la disgraziata invasione della Corea da parte dei Giapponesi (nel 1592) che il governo reale ridestò forti misure di difesa, rafforzando l’addestramento militare e la pratica delle arti marziali. Intorno a questo periodo ci fu la pubblicazione del cosiddetto Muyedobo-tongji, un libro illustrato di arti marziali, i cui 4 volumi intitolati tecniche di combattimento di mano contenevano le illustrazioni di 38 movimenti, somiglianti esattamente alle Poomsae e ai movimenti di base del Taekwondo di oggi. Ovviamente, tali movimenti non possono essere paragonati alle Poomsae del Taekwondo di oggi, che sono state modernizzate attraverso studi scientifici.
Anche durante il dominio coloniale Giapponese, alcuni famosi scrittori coreani, quali Shin Chae-Ho e Choi Nam-Sun, accennarono al Taekwondo, dicendo: “ L’attuale subak dominante a Seul veniva dal sonbae nella Dinastia Koguryo”, e “Il subak è come il taekkyon di oggi che era in origine praticato come arte marziale ma ora è soprattutto un gioco per i bambini.”
I maestri coreani di arti marziali decisero di eliminare l’influenza giapponese. Sorsero numerose scuole (Kwan) di cui 5 originali Chung Do Kwan, Moo Duk Kwan, Yun Moo Kwan (o Ji Do Kwan), Chang Moo Kwan, Song Moo Kwan, e 4 secondarie: Oh Do Kwan, Jung Do Kwan, Han Mu Kwan, Chi Do Kwan. I 9 Kwan si unirono nel 1955 con il nome di Tae Soo Do per far fronte all’esigenza di ritornare alle tradizionali arti marziali coreane basate sul Taekkyon e per unificare le varie scuole e stili di arti marziali in un unico stile e sport nazionale.
Esperti di arti marziali incominciarono ad aprire le loro palestre di Taekwondo in tutto il paese e dopo la fine della guerra di Corea (1950-1953). Il Taekwondo fu diffuso tra le cinture nere all’interno della nazione, e furono inviati anche circa 2000 maestri di Taekwondo in più di 100 paesi esteri per l’addestramento dei non coreani.
Nel frattempo, era stato scelto nell’aprile del 1955 il nome di Taekwondo, per la sua somiglianza col nome Taekkyon, dal consiglio dei maestri dei vari Kwan, che cominciarono ad utilizzarlo alla fine degli anni 50.
Il generale Choi Hong-Hi pretese che il Taekwondo fosse insegnato nell’esercito, così i primi veri studenti di Taekwondo furono soldati coreani, seguiti poi dalla polizia e dall’aeronautica.
Il 1961 vide la creazione della “Korean Taekwondo Union”, che sorse dalla fusione della “Soo Bakh Do Association” e della “Tae Soo Do Association”; nel 1962 la “Korean Amateur Sports Association” riconobbe la “Korean Taekwondo Union”, che diventò nel 1965 la “Korea Taekwondo Association” (K.T.A).
In quel momento il presidente della K.T.A. era il Generale Choi, al quale fu chiesto di fondare la ITF, quale diramazione internazionale della K.T.A.
In seguito ad un suo viaggio per propagandare il Taekwondo in Corea del Nord, nemica della Corea del Sud, il Generale Choi cadde in disgrazia agli occhi dei Sud-Coreani, per cui si dimise da presidente della K.T.A. e fondò il 22 marzo dello stesso anno la ITF (International Taekwondo Federation), stabilendo il quartiere generale in Canada. Il Generale Choi partì poi per l’America.