Sport Olimpico
Il Taekwondo dopo circa 30 anni da comune, seppur spettacolare, sport da combattimento a contatto pieno, è diventato ufficialmente Sport Olimpico a Sidney 2000.
In realtà la prima apparizione alle Olimpiadi fu, in qualità di Sport dimostrativo, alle Olimpiadi di Seoul 1988, dove la cerimonia inaugurale basata principalmente su una esibizione di Taekwondo eseguita da diverse centinaia di adulti e bambini, stupì il mondo per le incredibili evoluzioni effettuate in perfetta sincronia.
In quell’occasione l’Italia conquistò una medaglia d’argento con il Maestro Luigi D’Oriano di Pozzuoli.
Nelle successive Olimpiadi di Barcellona 1992 il Taekwondo partecipò per la seconda volta come sport dimostrativo, conquistando una medaglia d’argento e due di bronzo – una delle quali con il compianto Maestro Domenico D’Alise, scomparso prematuramente nel 2019 – ottenendo anche in Europa la conferma del successo ottenuto in Corea.
Per i regolamenti dell’epoca dopo due partecipazioni come sport dimostrativo, il Taekwondo dovette saltare l’edizione del 1996 per approdare direttamente all’edizione di Sidney 2000 come sport ufficiale.
L’Italia partecipò con tre atleti – Claudio Nolano, Mario De Meo e Daniela Castrignanò – qualificatisi a quella prima edizione, ma non portò nessuna medaglia, sfiorata con due quinti posti. Non andò meglio nel 2004 ad Atene, anche qui con tre atleti – Daniela Castrignanò, Cristiana Corsi e un giovanissimo Carlo Molfetta – e nessuna medaglia, sfiorata dalle ragazze (5° posto per loro) e con un Carlo Molfetta battuto al primo incontro dal futuro campione olimpico, l’iraniano Hadi Saei.
La prima medaglia olimpica arriverà a Pechino 2008 dal napoletano Mauro Sarmiento che conquistò un argento nella categoria -80kg.
Battuto in finale non senza rimpianti dal campione olimpico uscente Hadi Saei dopo essere stato in vantaggio per metà incontro, Sarmiento è stato il primo a colpirlo due volte al viso in un incontro ufficiale
Ben due le medaglie olimpiche a Londra 2012 con l’oro di Molfetta nella +80kg e il bronzo di un sempre temibile Sarmiento nella -80kg che si ritirerà dalle competizioni con due medaglie su due partecipazioni olimpiche.
Epica l’impresa di Carlo Molfetta che nella categoria massima conquisterà l’oro battendo atleti molto più alti e pesanti di lui. Tutti, anche i più scarsi, erano almeno 15 cm e 15 kg in più del suo 1,83 per 92kg.
Mentre gli altri facevano di tutto per perdere peso e rientrare in una categoria inferiore Carlo dovette imparare a ragionare al contrario aumentando di quasi 30 kg attraverso un lavoro incessante di pesi e bilancieri
Dopo la mancata qualificazione a Rio 2016, l’Italia si presenta alle Olimpiadi di Tokio 2020 con i già qualificati Vito Dell’Aquila nella categoria -58kg e Antonino Bossolo alla prima edizione delle paraolimpiadi per il Taekwondo categoria K44 -61kg. Si attendono le qualificazioni continentali per altri atleti italiani.
Nelle Olimpiadi le 8 categorie di peso della classe Senior vengono accorpate in 4.
Maschili -58kg, -68kg, -80kg, +80kg.
Femminili -49kg, -57kg, -67kg, +67kg
Per accedere alle Olimpiadi gli atleti partecipano a tornei internazionali con le proprie squadre nazionali (tornei G1) accumulando punti per ogni piazzamento. Al termine dell’anno precedente alle Olimpiadi i primi 5 per ogni categoria di peso accedono di diritto alle Olimpiadi (1 atleta a categoria per ogni nazione)
Nell’anno delle Olimpiadi, di solito alcuni mesi prima, vengono poi disputate le qualificazioni continentali che permettono agli atleti arrivati al primo e al secondo posto di ottenere il pass olimpico. A questi si aggiungono i vincitori delle Grand Slam Series (1 per categoria) che si concludono all’inizio dell’anno Olimpico.
Infine 4 pass olimpici vengono attribuiti di diritto al paese ospitante.
Ogni paese può portare alle olimpiadi al massimo 4 atleti (2 maschi e 2 femmine).
In totale gli atleti per ogni Olimpiade sono 128, di cui 64 maschi e 64 femmine suddivisi in 16 per ogni categoria di peso.